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Alcol adolescenti

L’abuso di alcol negli adolescenti: un problema sottovalutato dai genitori?

L’adolescenza è un’età delicata in cui le ragazze e i ragazzi cercano di costruire la loro autonomia pur mantenendo un legame di dipendenza con i genitori. Un fattore questo che produce l’emergere di situazioni conflittuali.

Per gli adolescenti il bere o il fumare è un modo per stare gruppo, per sentirsi accettati, grandi e autonomi. Ma anche per annullare freni inibitori, attenuare il disagio psicologico, il senso di inadeguatezza, la confusione che a quell’età gli rumoreggia in testa.Gli adolescenti sono privi di capacità critica e di autocontrollo, che si sviluppano definitivamente verso i 24-25 anni: una volta scoperto che bere li fa sentire più euforici e disinibiti, non riescono a fermarsi né a moderarsi. Anche perché, come avviene con tutte le droghe, per ottenere quegli stessi effetti l’organismo richiede quantità di alcool sempre maggiori, ed ecco che si innesca la dipendenza.

Le ragazze bevono di più dei ragazzi

Il sorpasso delle consumatrici teenager rispetto ai maschi viene spiegato dalla pubblicità, dai social e dalle serie tv che puntano a far credere che chi esagera è “cool”. Molte ragazze si comportano in maniera spregiudicata per dimostrare che possono reggere ed essere forti quanto i coetanei, se non di più. L’obiettivo è l’emancipazione, la strategia per arrivarci una catastrofe, anche perché, l’organismo femminile è molto più vulnerabile agli effetti tossici dell’alcool. Più si è giovani peggio è. Prima dei 18 anni il fegato non riesce a scomporre la molecola dell’alcool che quindi circola nel corpo, potentissima, andando a danneggiare alcune zone del cervello, in particolare l’ippocampo, sede della memoria e della capacità di orientamento.

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Andare In Vacanza: Siamo Capaci Di “Staccare” Davvero?

Vacanze e Benessere - Dott. Luca ComettoLe vacanze estive sono alle porte, e si calcola che saranno 24 milioni gli italiani che quest’anno se le potranno permettere, i più, come di consueto, in partenza nel mese di agosto.

Le “ferie” ci collocano fuori dal flusso della quotidianità operosa che caratterizza la maggior parte della nostra settimana, dei nostri anni, della nostra esistenza. Un flusso fatto di responsabilità, di impegni, di sudore, di timori, aspirazioni, frustrazioni o soddisfazioni, a volte, di “pilota automatico” inserito a testa bassa. Durante le vacanze possiamo Continua a leggere





Maschere! Ma Il Carnevale Non C’entra.

“ Giocando a poker, non devi lasciare che nessuno al tavolo capisca che carte hai in mano, cosa provi, cosa pensi: devi crearti una faccia da poker. Nel penitenziario di Oz, abbiamo la faccia da poker tutto il giorno, e tutta la notte. La teniamo talmente a lungo, che quando ci guardiamo allo specchio non sappiamo a chi facciamo la barba. ”

Detenuto August Hill, cantastorie della serie televisiva americana “Oz”.

Maschere: StudioPsicologiaTorino

La neutralità come strategia di sopravvivenza, l’anestesia emotiva come difesa, la maschera come filtro di pensieri e sentimenti. Sono strumenti il cui utilizzo possiamo comprendere se li pensiamo nel duro ambiente carcerario, in cui mostrare debolezza o sensibilità significa prestare il fianco a soprusi, assoggettamenti e violenze. Ma che dire delle nostre quotidiane e civili esistenze? Continua a leggere